Elogio per il magico Messias: con lui il Genoa mette la cravatta!

Il brasiliano, appena riscattato dal Milan, diventa l’uomo del salto di qualità di febbraio, il giocatore che sa ridurre le distanze tra centrocampo e attacco e mettere sotto pressione le difese altrui

Foto Tano Press Genoa Cfc

GENOVA – I piedi, il talento e il cervello di Junior Messias sono gli elementi del nuovo e più recente salto di qualità del Genoa ormai salvo e pronto a candidarsi come mina vagante di primavera.

Partite e partite, in autunno e nel primo inverno, a sottolineare che questo Grifone, sì, gioca bene, fa risultato. Ma non convince fino in fondo perché gli attaccanti sono spesso lasciati al loro destino e il centrocampo non riesce a mantenere i vari reparti alla distanza più produttiva.

Gilardino ci ha lavorato per settimane. E i progressi ci sono stati. Di collettivo, ma forse non sufficienti per chiudere il cerchio. Serviva qualcosa in più, qualcosa di speciale. In parallelo, ecco l’ingresso di Junior Messias, l’uomo delle nuova svolta, il giocatore che quasi da solo sa ridurre le distanze tra centrocampo e attacco, che sa “strappare” con la palla al piede e inventare qualcosa che nessuno si aspetta, a cominciare dai difensori avversari. Senza dimenticarsi di difendere: particolare che completa la grandezza del giocatore.

Insomma, lode a te, magico Messias, l’uomo che permette al Genoa di indossare la cravatta, quello che aumenta la qualità rossoblu, al pari di euforia e, a tratti, anche estasi.

Già, perché quando Messias è in campo (da mezzala e non sulla fascia), il Grifone sa anche essere spettacolare, leggero come una farfalla, aumentando il grado di imprevedibilità e di efficacia offensiva. Chi gli gioca vicino, magicamente gioca meglio. Perché il brasiliano è il calcio e, indipendentemente da maglia e campanile, chi ama il pallone, non può non fare il tifo per lui. Nell’immensa speranza che la dea bendata gli tenga lontani quei problemi fisici che lo hanno costretto a un girone d’andata totalmente intermittente. Con inevitabili danni su un rendimento che, con un po’ di fortuna, adesso può lievitare in maniera esponenziale. E donarci l’essenza del calcio.