La Serie A in testacoda

Mi Gli effetti speciali di Lecce e Frosinone, il Napoli fa fatica, Lazio e Roma di più

Cinque giornate come aperitivo di un campionato che, al di là di un’estetica ancora tutta da scoprire, promette adrenalina ai massimi e ribaltoni a sufficienza per mantenere alto l’interesse. Anche se stanno sempre più aumentando le schiere di quelli pronti a sostenere che la nuova Inter di Simone Inzaghi si appresti a ripetere la cavalcata trionfale del Napoli di Luciano Spalletti.

A proposito di Napoli: la creatura di Rudi Garcia sembra la copia sbiadita della dominatrice dell’ultima stagione. Il pareggio di Bologna, seguito a quello stentato del Ferraris, certifica un avvio di campionato all’insegna dell’anonimato e, soprattutto, con un già inquietante -7 dalla vetta. D’accordo che fare paragoni e parallelismi probabilmente è poco elegante e spesso fuori luogo. Rimane comunque il fatto che dai campioni d’Italia uscenti ci si aspetti almeno una marcia in più e una difesa più feroce di uno scudetto ancora fumante di splendidi ricordi.

Ma nella vita c’è sempre chi sta peggio di te e così, ecco comparire all’orizzonte dell’anonimato addirittura entrambe le romane: 9 punti in 2 e un sacco di questioni spinose da affrontare all’istante. Fin qui Lazio e Roma hanno vinto una sola partita a testa, soprattutto proposto un calcio ben lontano da quello che soltanto pochi mesi fa ha portato la squadra di Sarri a conquistare il secondo posto in classifica e quella di Mourinho a sfiorare la seconda coppa europea consecutiva.

Per valutare con serietà le mosse di mercato servirà ancora qualche settimana. Intanto, però, il presente è di gran sofferenza e le carezze europee della scorsa settimana certamente non bastano per tranquillizzare piazze storicamente e legittimamente esigenti. Il tempo certo non manca, ma sarà l’autentica medicina?

Intanto, mentre l’Inter sa solo vincere e quasi sempre convincere, ecco applausi a scena aperta per Lecce e Frosinone, autentiche rivelazioni di questa alba d’autunno. La squadra di D’Aversa difende l’imbattibilità, alternando vittorie e pareggi. Quella di Di Francesco, dopo il peraltro preventivabile stop alla prima contro il Napoli, ha cominciato a viaggiare forte. Dureranno? Parola al campo, intanto però tutti questi punti già finiti in tasca valgono tanta serenità e altrettanto vantaggio sulle concorrenti nella corsa alla salvezza, unico, vero e ribadito obiettivo che entrambe le piazze oggi si riconoscono.

Il resto è una Juve che sembrava la vera anti-Inter ma poi esce con le ossa rotte dal confronto col Sassuolo, una Fiorentina e un’Atalanta che promettono di restare in prima fascia, un Milan rivoluzionato e quasi tutto da scoprire, con Salernitana, Udinese, Cagliari ed Empoli ancora a caccia della prima vittoria. Mentre è facile intuire che Zanetti, sostituito in Toscana da Andreazzoli, sarà soltanto il primo della solita, corposa lista di allenatori costretti a combattere contro un tempo da dedicare ai progetti tecnici che questo calcio con la memoria corta non intende proprio regalarsi.