Il Genoa e i punti persi: il vero problema è la panchina corta

Tra mancate vittorie (contro Napoli e Udinese) e pareggi sfumati (contro Torino, Lecce, Milan e Frosinone), sono 8 i punti lasciati per strada in 6 incontri finiti con almeno un gol degli avversari sulla coda della gara. Senza dimenticare le partite di Cagliari e Bergamo, dove la panchina degli altri nel secondo tempo ha fatto la differenza

Foto Tano Press Genoa Cfc 

Numeri inappellabili, che potete leggere qui sopra e anche nella tabella sotto. Il Genoa ci ricasca. Anche a Frosinone il rientro negli spogliatoi è al veleno. Come già in tante, troppe occasioni è capitato in 3 soli mesi di campionato.

SAREBBE PROFUMO D’EUROPA – Punti volati via in più angoli d’Italia, che oggi avrebbero portato il Grifone a planare su una classifica decisamente più confortante. Basta fare 14 più 8. E’ caccia alle cause. Scontato, quasi banale. Nel libero dibattito, ognuno dirà la sua, con sfumature diverse o quasi. Chi la pensa come noi, non si appella a sfortuna o derivati, né tantomeno alla banalità che il pallone è rotondo e una volta ti va bene e un’altra meno bene. Qui ci troviamo di fronte a una sistematicità di comportamenti che, facendo opera di sintesi, possono fotografarsi con una situazione dove l’avversario di turno, con 5 cambi a disposizione, può addirittura rivoluzionare lo scacchiere di partenza e Gilardino molto meno. Spesso ancora meno.

I LIMITI DELLA ROSA – Perché? Perché la rosa a disposizione del tecnico non è profondissima e, in più, gli infortuni hanno ulteriormente ridotto le soluzioni a gara in corso. Senza dimenticare poi che il Genoa di Gilardino, al di là di qualche scelta discutibile come i 3 cambi in contemporanea allo scadere a Frosinone, ha pur sempre conquistato 14 punti in 13 partite con una rosa reduce dalla serie B dove soltanto De Winter, Malinovskyi e Retegui, tra i rinforzi estivi, hanno fornito un certo contributo, senza peraltro ergersi ad assi pigliatutto.

Insomma, un pizzico di malizia in più, qualche pallone in più spedito in tribuna e maggiore lucidità a livello singolo e di gruppo avrebbero senz’altro fatto comodo. Ma la verità vera – almeno su queste colonne – è che gli altri hanno a disposizione 16-17 titolari e il Grifone molti meno, costretto dalla mancanza di cambi di livello a perdere qualità proprio quando le partite s’incendiano. Un Grifone spesso incapace di reggere l’onda d’urto di avversari che, a differenza dei rossoblu, possono pescare nuove soluzioni dalla panchina.

RIMEDI – Come se ne esce? Al di là di generici discorsi riguardo a concentrazione e derivati, le strade sono due: il recupero di chi oggi frequenta l’infermeria e l’arrivo sul mercato di gennaio di almeno un paio di profili in grado di incidere a livello di qualità. In quali parti del campo? La scelta alla fantasia di ognuno, perchè questi secondo noi sono soltanto dettagli.

Tutti i punti persi in zona Cesarini: 8 in 6 partite

  • Torino-Genoa 1-0 (Radonjic al 94’)
  • Genoa-Napoli 2-2 (Raspadori al 76’, Politano al 84’)
  • Lecce-Genoa 1-0 (Oudin al 83’)
  • Udinese-Genoa 2-2 (autogol Matturro al 91’)
  • Genoa-Milan 0-1 (Pulisic al 87’)
  • Frosinone-Genoa 2-1 (Monterisi al 94’)