Gila, su quali panchinari puoi davvero contare?

Dalla Coppa Italia indicazioni chiare: all’occorrenza Thorsby, Vogliacco, Kutlu e Fini oggi sono i rossoblu in grado di dare più garanzie. Sugli altri…

Foto Tano Press Genoa Cfc

Nel mare magnum di critiche che questa Coppa Italia calamita sistematicamente per formula e collocazione temporale, emergono spunti di riflessione che possono avere un’utilità in chiave campionato.

Ad esempio, domanda pesante: dopo Roma, su quali panchinari può fare affidamento Gilardino? Per Monza e, comunque, in una prospettiva a breve termine contro Juventus e Sassuolo?

L’elenco in verità non è sterminato, ma spunta comunque qualche carezza verso la domenica brianzola. Soprattutto a centrocampo dove, con l’infortunio di Strootman, forze fresche sarebbero davvero gradite. I nomi sono quelli di Thorsby e Kutlu, giocatori con caratteristiche diverse tra loro, in grado di dare una grossa mano in mezzo al campo.

Thorsby con la sua fisicità, l’abilità nel gioco aereo e col suo moto perpetuo. Kutlu per geometrie e intraprendenza davvero apprezzabili. La sfida con la Lazio ha certificato che la loro attuale condizione dà speranza e, quindi, crediamo che Gilardino ci potrà contare.

E in difesa? Vogliacco su tutti. Smaltito l’infortunio estivo, Alessandro adesso sta giocando con una certa continuità. Ha bisogno di ritrovare il ritmo-partita e questo lo ha portato a commettere qualche errore probabilmente inevitabile: il più evidente, nell’azione che sabato ha permesso all’Empoli di arrivare al gol del pareggio.

Ma il ragazzo e le sue qualità non sono in discussione: le immense responsabilità nella passata stagione, ripagate a furia di ottime prestazioni ne sono la testimonianza più affidabile. In attacco, i sospiri si sprecano. L’eccezione è l’emergente Fini, che per i due positivi spezzoni di partita giocati contro Empoli e Lazio inspira davvero fiducia, oltre che simpatia. Classe 2006, Seydou merita di essere seguito con tanto affetto e altrettanta  considerazione. Senza dimenticarsi mai che rimane pur sempre un ragazzo agli inizi della carriera.

E il resto? E’ un elenco di giocatori che hanno bisogno di ritrovarsi e di altri che invece sembrano davvero distanti dal top del loro rendimento. L’Hefti di oggi non è certo avvicinabile a quello che impressionò per qualità e dinamismo agli inizi della sua esperienza genoana. E che dire di Galdames? Poco tempo per incidere, vero, ma anche martedì al centro di una prova troppo lacunosa per meritare la sufficienza.

Matturro ha il tempo dalla sua. Crescerà senz’altro, perché le qualità del ragazzo non si discutono. Da capire in quanti mesi potrà raggiungere l’alto livello con continuità. E Martin? A cavallo di una sufficienza stiracchiata, nella fase difensiva è rivedibile, mentre dimostra qualità offensive che però andrebbero maggiormente esaltate dalla squadra. O viceversa.

Ekuban e Jagiello, per lo scarso impiego degli ultimi tempi, sono francamente ingiudicabili. Mentre Haps e Vasquez vanno considerati pronti per partire titolari. Lo hanno già dimostrato.

Indecifrabile, invece, il rendimento di un Puscas impalpabile anche martedì all’Olimpico. L’impegno e la volontà di riscatto del giocatore non sono in discussione. In più, siccome indossa la maglia del Genoa, va sempre e comunque sostenuto. Il rendimento, però, è altamente deludente. Sia quando parte titolare, sia da subentrante. Al di là delle tante palle gol divorate, Puscas dà anche l’impressione di fare molta fatica a integrarsi col gioco della squadra e a poter fornire una mano concreta. Per questo, cambiare aria a gennaio sembra la miglior soluzione per tutti