Genoa-Juve, lo specchio del 3-5-2 e la tegola Retegui

Gilardino e Allegri ipotizzano lo stesso modulo per la partita del Ferraris: vantaggi maggiori per chi? Probabile formazione: Grifone, la situazione reparto per reparto, tra certezze e ballottaggi. Senza Mateo, rossoblu ad handicap

Foto Tano Press Genoa Cfc

GENOVA – Davanti allo specchio, per scoprire se funzionerà di più l’equilibrio inseguito da Gilardino o il “corto muso” specialità di Allegri.

Genoa e Juventus faccia a faccia in un momento di sensibili sbalzi d’umore per il Grifone e di certezze ritrovate per i bianconeri.

Davanti all’ennesimo soldout stagionale, ecco una sfida dal pronostico per i viaggianti, ma non completamente. Perché i rossoblu nel loro fortino hanno trovato il modo di farsi rispettare, tenendo testa a Napoli e Milan e travolgendo la Roma. Perché questa Signora sarà anche seconda in classifica ma, al di là di risultati indiscutibili, certamente non ruba l’occhio per brillantezza ed estetica del gioco. Il rammarico vero? Non poter contare su Retegui, al centro di una stagione sempre più problematica, anche stavolta costretto a saltare una partita chiave. Per lui e per la squadra. A poche ore dal fischio d’inizio, per Mateo, frenato da un problema rimediato a Monza, c’è soltanto una piccola speranza di poter partire dalla panchina.

INIZIALMENTE – Il Genoa, per dna, tende a lasciare l’iniziativa agli altri. E la Juve certamente non si danna l’anima per avere il possesso a tutti i costi. E allora? Almeno inizialmente che partita sarà?

Facile attendersi una contesa con rari lustrini e ancor meno fuochi d’artificio. Più semplice immaginarsi un faccia a faccia molto tattico, impostato sulla prudenza, sullo studio dell’avversario e sulle ripartenze.

Dove il Genoa fin qui si è dimostrato ancora apprendista e la Juventus decisamente più efficace. Ma si sa, basta un episodio per far volare in aria tutte le mosse preparate dai tecnici e dare il via a una partita “più ignorante”, quella che più diverte la gente.

Dubbi, peraltro legittimi, sulla tenuta del Grifone fino alla fine. Mentre la Juve ben difficilmente si fa sorprendere sulla coda della gara. Ma, si sa, i trend sono fatti per essere stravolti e il ritorno delle grandi firme in massa, una grande mano potrà dare al Genoa per svelenire un po’ la sua zona Cesarini.

DIFESA – Martinez in porta e poi, la vera novità, è la fortissima candidatura di Bani per una maglia di titolare. Mattia fin qui preziosissimo. Davvero complicato ipotizzare che Gilardino non lo mandi in campo fin dall’inizio. L’altro intoccabile è Dragusin e, francamente, la conferma sarebbe meritata anche da De Winter. E, allora, le sensazioni più forti vanno verso questa strada: Bani centrale, De Winter a destra e Dragusin a sinistra. E Vasquez? Possibile lo spostamento del messicano a centrocampo, come primo a sinistra, a duellare con Kostic.

CENTROCAMPO – Badelj, Frendrup, Sabelli: le colonne. E poi? Il rientrante Malinovskyi, quasi certamente titolare. Da capire con precisione con quali compiti: più da mezzala, più a sostegno delle punte o più a supporto dei compagni di reparto?

L’unico vero dubbio è a sinistra. Forte la candidatura di Vasquez, in bollattaggio con Haps. Più staccato Martin: per lo spagnolo più probabile un inserimento a gara in corso.

ATTACCO – Retegui, per bocca di Gilardino, assente al 90%. Gudmundsson titolarissimo. Per il resto? Puscas o Ekuban o Junior Messias? Le soluzioni non mancano. In pole position direi la coppia Albert-Messias.

Su eventuali altre alternative, purtroppo la storia fin qui è stata molto severa. Ma, in ogni modo, Puscas ed Ekuban meriteranno l’incondizionato incoraggiamento del popolo rossoblu, nella speranza che un episodio positivo possa sbloccare rendimenti fin qui carichi di sospiri.