Genoa, il collettivo è super aspettando i 3 big

Il primo tempo contro la Salernitana rappresenta un chiaro segnale di un gioco in crescita. Con più concretezza, si potrebbe addirittura volare. In attesa di avere un contributo top da Malinovskyi, Retegui e Messias, gli uomini di un ulteriore salto di qualità

Foto Tano Press Genoa Cfc

Tanta testa, qualche pennellata geniale e motivazioni a volontà. Il Genoa a fine ottobre viaggia in sintonia con gli obiettivi della vigilia, peraltro raccogliendo in classifica molto meno di quanto produca sul campo (ah, maledetti minuti finali!), con la convinzione che il pieno recupero di certi big potrà consegnare al Grifone robuste carezze di serenità.

ENERGIA E TESTA – Contro la Salernitana, nel primo match salvezza in casa, una chiara dimostrazione di forza: 45’ straripanti e altrettanti rischiando poco e niente. Anche se venerdì sera Dia e la sua palla gol allo scadere hanno fatto prendere un bello spavento agli oltre 31.000 cuori rossoblu del Ferraris. In parallelo, ecco emergere un’ulteriore convinzione: esiste un Genoa con Retegui e uno senza. Fin troppo semplice tirare le conclusioni.

I MERITI DI ALBERTO – Gilardino, forte di un quotidiano sostegno in società, sta portando avanti un lavoro di sostanza. Apprendista dell’altissimo livello, l’ex bomber dimostra di potersi costruire anche in panchina una carriera di quelle importanti. Il suo Genoa nella passata stagione ha conquistato la promozione al primo tentativo. Mica da tutti. E ora, da matricola, sta reggendo l’urto con la categoria. Bravo Gila! Anzi, bravissimo. A livello di gioco: solo con la Fiorentina non c’è stata partita, un canonico incidente di percorso subito archiviato come episodio isolato. A livello di numeri: fin qui, classifica incoraggiante.

IL RECUPERO DI MARTIN – Bravo Gila anche a recuperare Martin, dopo la complicatissima partita di Lecce. Lo spagnolo è giocatore di valore, soprattutto in fase propositiva: Alberto ha dimostrato pazienza, gli ha dato fiducia e così Martin contro la Salernitana è tornato a fornire il suo prezioso contributo.

Adesso serve soprattutto un po’ di buona sorte. Perché vedere fermi ai box per infortunio Messias e Retegui non fa bene al cuore. E pure confidando nella crescita di rendimento di un Malinovskyi oggi non ancora il giocatore straripante che ci ha dimostrato di essere, ad esempio con la maglia dell’Atalanta.

L’ORA DI VOGLIACCO – Intanto, le certezze sono affidabili. Come una fase difensiva dove Dragusin si dimostra sempre più leader, in attesa di inserire nuovamente appieno un Vogliacco pronto a dire la sua anche in serie A, da protagonista.

FRENDRUP O BADELJ – Il centrocampo continua a cambiare pelle, ma questo è un aspetto comunque positivo: il rendimento è incoraggiante e, in più, gli avversari hanno sempre meno punti di riferimento. Frendrup certezza, ma dal nostro punto di vista sempre più incompatibile con la posizione del rientrante Badelj, non tanto per la collocazione in campo, quanto per un discorso di personalità, in netta crescita, da parte di Morten, sempre più convincente come leader.

E, comunque, in assoluto ci sarà spazio per tutti e due, magari in alternanza. Puntando forte sull’esplosione di un Malinovskyi che ha personalità e capacità sufficienti per prendere in mano le chiavi del centrocampo rossoblu.

RETEGUI E IL VICE – Rimane una questione offensiva sempre delicata. Perché un Retegui con il contagocce non può passare inosservato. E pure perché l’assenza in organico di un suo vice si conferma un freno mica da poco.

Messaggio forte e chiaro per il mercato di gennaio. Intanto, sotto con gli altri match salvezza. Sempre col pieno di umiltà. Ma in questo Gilardino e i suoi ragazzi proprio nulla hanno più da imparare.