Genoa a singhiozzo però i veri problemi sono altrove

Si salvi chi può – Con Adreazzoli e Pippo Inzaghi parte il balletto degli esoneri. Cagliari, Salernitana e Udinese ancora senza vittorie. Per l’Empoli un gol in 8 partite, ma siamo solo all’inizio

Foto Tano Press Genoa Cfc

Laura Rovellini

Mercato chiuso, una manciata di partite di rodaggio. Qualcuno esulta, qualcun altro arranca. Qualcuno si avvantaggia, qualcun altro è costretto a inseguire. Poco più di un quinto di campionato alle spalle: troppo poco anche solo per ipotizzare verità assolute, comunque abbastanza per capire che d’ora in poi il tempo per collaudi e prove tecniche è davvero esaurito.

Ottobre e novembre sono generalmente mesi determinanti per dare impronte importanti, tendenti all’indelebile. Intanto, c’è chi deve ancora vincere la prima partita (Cagliari, Salernitana e Udinese), chi ha realizzato un solo gol in 8 partite (Empoli), chi è partito alla grande in barba ai pronostici (Lecce e Frosinone). E chi, nonostante tutto, veleggia in acque agitate ma non troppo (Genoa e Verona).

Ecco una prima, parziale fotografia di quelle che, sotto l’ombrellone d’agosto, erano bollate come le 8 maggiori indiziate per la parte destra della classifica.

Il Grifone, con la sua media di un punto a partita, anche alla luce dello spinosissimo calendario respirato fin qui, nel complesso non può lamentarsi. C’è chi sta decisamente peggio. Come un Cagliari dove Ranieri non ha perso l’ottimismo, ma dove i numeri fin qui sono inquietanti campanelli d’allarme. Al pari di prestazioni che certo non possono soddisfare.

Giulini insiste senza indugio su mister Claudio. Ci mancherebbe. Al di là delle indubbie qualità del tecnico, c’è anche un passato che fin qui è riuscito a calmare le acque: perché Ranieri a Cagliari non è uno qualsiasi, è un signore che ha scritto la storia, uno dei simboli assoluti dell’isola calcistica. E quindi? Servono risultati, altrimenti gli imbarazzi saranno destinati a lievitare.

Chi, invece, ha subito tagliato corto con una situazione agitata è stato l’Empoli, seguito a ruota dalla Salernitana. Zanetti sembra aver perso il suo tocco magico, idem Paulo Sousa. O forse no. Perchè poi, al netto di ponderate analisi, scopri che la colpa non può essere di uno solo. Ma quell’uno, colpevole o innocente, paga per tutti: la regola è questa.

Così, ecco i primi esoneri di stagione, richiamando in Toscana un Andreazzoli di casa e ingaggiando in Campania un Pippo Inzaghi che non ha nascosto di aver atteso proprio una chiamata seria come quella del presidente Iervolino. C’è poi un’Udinese che stenta a carburare. Sottil rimane appeso a un filo, magari doppio, ma i pareggi con Genoa ed Empoli possono bastare solo nel breve. Serve un cambio di passo perché la serie A senza il Friuli è un’immagine che non piace a nessuno, tantomeno alla famiglia Pozzo.

Chi invece è scattato dai blocchi di partenza alla Bolt dei tempi migliori sono un Lecce e un Frosinone che hanno già fatto parecchia strada, marcando punti che rappresenteranno tanta manna.

D’Aversa e Di Francesco fin qui ne hanno sbagliate ben poche. Pugliesi e laziali sono destinati a farsi risucchiare dal gruppo. Intanto, però, si godono tanta tranquillità e un vantaggio davvero interessante anche se siamo soltanto nel periodo delle castagne.

Alti e bassi per Genoa e Verona. Il Grifone fatica a fare gol, gli scaligeri nelle ultime settimane hanno accusato un po’ di fiatone. Ma, nel complesso, i problemi veri sono altrove. Così, Gilardino e Baroni, pur passando qualche ora insonne, non hanno ancora conosciuto la vera emergenza.

In 8 a rischio, abbiamo detto. Ma siamo poi sicuri che nessun altro sarà coinvolto nella corsa salvezza? Ecco, fare i gufi non è nel nostro costume, però per stare alla larga dalla zona rossa serve un deciso cambio di passo e una spiccata stabilità: Sassuolo, Torino, Bologna e Monza, a voi.

L’altra faccia della medaglia è che almeno una, se non due o addirittura tre delle maggiori indiziate possano ritagliarsi ampie fette di serenità. Il Genoa ci prova, Lecce e Frosinone ci hanno già preso gusto. Ma il tempo per ritorni di fiamma importanti (Udinese? Salernitana? Empoli?) non manca.

Insomma, tutto e tutti in gioco. Il campionato vero va a cominciare.