Il Grifone punta all’ottavo risultato utile consecutivo, ma con Didi l’Empoli è ripartito alla grande. Sarà braccio di ferro tra squadre in salute. Due ballottaggi per Gilardino (squalificato): in panchina ci sarà Caridi, come nel giorno della promozione in serie A. La carta Vitinha da giocare nella ripresa
Spence (Foto Tano Press Genoa Cfc)
GENOVA – Sabato di fuoco: questa è l’unica cosa sicura nel pomeriggio del “Castellani”, calamita per i quasi 4.000 genoani che anche oggi esporteranno l’effetto Marassi. Perché le squadre di Davide Nicola da sempre trovano nella carica e nello spirito di gruppo due delle loro armi migliori. E pure perché questo Grifone, dopo qualcosa come 7 risultati utili consecutivi (ultimo stop a Monza il 10 dicembre), sembra aver capito fino in fondo quale sia il suo reale valore, quello cioè di squadra davvero in grado di non guardarsi più indietro in classifica.
Il nuovo Genoa, quello uscito dal mercato invernale con un Dragusin in meno in difesa ma con più soluzioni sulle corsie (con Spence) e soprattutto in attacco (l’innesto di Vitinha è stuzzicante), promette tanto. E sempre di più. Non tanto per un discorso di uomini, ma soprattutto per le risposte sempre più presenti di un gruppo sempre più tale.
Al netto di questo, oggi partita da lunghi coltelli, dove il primo obiettivo sarà focalizzare ardore e spirito da battaglia. Perché questo Empoli rivitalizzato da Nicola ne promette davvero tanto.
LA FORMAZIONE – Rientrano Badelj e Frendrup dalla squalifica. E non è poco. Gilardino, che vedrà la partita dalla tribuna perché squalificato, lascerà il posto sul ponte di comando al fido Caridi, come già successe lo scorso 6 maggio, giorno di Genoa-Ascoli e, soprattutto, del ritorno del Grifone in serie A.
Detto che Sabelli rientra dal primo minuto, probabilmente a sinistra, Gilardino ha due ballottaggi: laterale destro Frendrup o Spence e in mediana lo stesso Morten o Strootman. Decisione in mattinata.
La sensazione è che, finalmente a mercato chiuso, il Genoa oggi cominci un nuovo campionato. Quello della consapevolezza di una seconda parte di stagione, sempre più da mina vagante del centro classifica e sempre meno da matricola che teme la sua ombra.
Dovrebbe essere un po’ più facile con una panchina decisamente più assortita rispetto alle ultime settimane, dove spicca un Vitinha che come valore di mercato (valutazione di 32 milioni contro 15) è decisamente superiore a quello di Retegui. Tanto per dirne una. Come “vice di Mateo”, insomma, davvero niente male.
Al di là della partita di oggi, tanta fortuna a Davide Nicola, genoano dentro che merita tanto rispetto e altrettanto sostegno.