L’oro del Genoa: Gudmundsson, Dragusin, Frendrup

Sta lievitando in maniera considerevole il valore di mercato di 3 giocatori sempre più leader nel Grifone: giovani, di proprietà del club e con contratti a lunga scadenza. Un grande futuro, per tutti, si costruisce così!

Foto Tano Press Genoa Cfc

Bravi, giovani, emergenti, con contratti a lunga scadenza e leader in campo: il Genoa si coccola Radu Dragusin, Albert Gudmundsson e Morten Frendrup, 69 anni in 3, i volti della nuova vita del Grifone. Vincolati al rossoblu fino al 2026 (Frendrup e Gud) o fino al 2027 (Dragusin).

Ragazzi che incarnano alla perfezione il ciclo aperto dai 777 Partners: intanto, giocatori di qualità. Poi di prospettiva, legati al club con accordi pluriennali e sempre più protagonisti in una serie A dove, di giornata in giornata, stanno guadagnandosi stima, considerazione e attenzioni. In generale, ma anche dai club di prima fascia. Senza contare, in parallelo, l’interesse che sollevano all’estero. A quanto ci risulta, in Premier League e in Bundesliga in particolare.

Al di là delle scontate parole di elogio, sono soprattutto i numeri a fotografare e a legittimare la reale crescita professionale di Radu, Morten e Albert, sempre più beniamini di un pubblico, quello genoano, che non perde occasione per rendere loro merito.

Quando arrivò al Genoa, Dragusin aveva un valore di mercato attorno ai 3,5 milioni: oggi ne vale almeno 10. E di questo passo, cioè continuando a veleggiare su tali rendimenti fino a maggio, ipotizzare un nuovo step verso l’alto è il minimo.

Sui 3 milioni abbondanti il valore del Frendrup appena approdato in Liguria: oggi Morten, sullo slancio di partite di alta qualità, dove spicca soprattutto la sua continuità di rendimento, ne vale almeno il doppio.

Ma la vera esplosione riguarda Gudmundsson, il giocatore in orbita Pegli più corteggiato del panorama. Si parla di Sassuolo, di Fiorentina, di estero. Già da diversi mesi. Ma i 777 Partners sono stati irremovibili: a gennaio non partirà nessuno dei big e, alla lunga, se qualche giocatore dovrà per forza fare la valigia, al Genoa ne arriveranno di ancora più forti.

Albert, dicevamo: da 3 milioni scarsi ai 12 attuali. Addirittura la tabellina del 4 per il fantasista islandese, nome nuovo del palcoscenico in una serie A alla ricerca proprio di emergenti come il Gud rossoblu.

Insomma, un Genoa che sembra aver intrapreso la strada di chi ormai da decenni ha messo le radici in serie A con ottimi risultati, bilanci sani e prospettive stuzzicanti. Tipo Udinese, tipo Atalanta. E la fantasia del tifoso rossoblu cominciare a decollare come mai negli ultimi tempi.

Il primo solco è tracciato. Di questo passo, di tratta semplicemente di dare tempo al tempo. Ah, dimenticavo. Nessuno parla più della cessione di Lipani, giovane cuore rossoblu, al Sassuolo. L’estate scorsa si sollevò un certo polverone. Oggi nessuno più tocca l’argomento. Dove sono finiti tutti quelli che sotto l’ombrellone si scandalizzarono per quella cessione? Arriverà un giorno in cui uno o addirittura qualche big dovranno fare le valigie. D’altronde, qual è il calciatore incedibile? A un certo punto, una cessione diventa un passo inevitabile, totalmente di buon senso per riconoscere il giusto alla società che lo ha valorizzato e al ragazzo per porsi nuovi traguardi. Conta la maglia, conta il progetto, vendere non è uno scandalo. Bravo – però – è chi non svende e, più in generale, chi vende al momento più opportuno.

E il nuovo Genoa sta dimostrando di imparare in fretta dagli esempi di chi da tempo ha messo le radici nell’alto livello.

Ultimo asterisco: doverosa nota di merito, piccola o grande decidete voi, per Gilardino nell’esplosione tecnica dei 3 ragazzi d’oro. Gila ha messo del suo nella loro crescita: questo non è in dubbio. Perché? Secondo voi, 10-12 mesi fa Dragusin, Frendrup e Gudmundsson in campo avevano lo stesso impatto di oggi?