Bravo Monza ma stasera il Grifone fa sospirare!

GENOVA – Il Grifone per prendersi la rivincita dopo la bruciante sconfitta dell’andata. Il Monza per respingere l’attacco rossoblu in classifica.

Il tutto, all’insegna del massimo equilibrio perché, indipendentemente da questa sfida, i potenziali sono molto vicini.

E, invece, nello specifico, il primo tempo dice tutto il contrario. Solo e soltanto Monza in 45’ dove il Grifone dimostra imbarazzi in serie e lacune ovunque. Sette minuti bastano ai brianzoli per diventare padroni della partita. Testa di Colpani, testa di Pessina e Monza avanti: tutto troppo facile, mentre i rossoblu sono belle statuine che stanno a guardare.

Sabelli si fa ammonire e, siccome era in diffida, salterà la Juventus. Il Genoa regala un calcio d’angolo per un’incomprensione Bani-Sabelli. Palla a Dany Mota che piazza una rovesciata d’autore: con un mega rammarico rossoblu per l’eccessiva libertà d’azione concessagli.

E siamo 2-0, rispolverando antichi fantasmi. Il Genoa ci prova, ma dà l’impressione di avere poche idee, avvolto da un’inconsueta imprecisione. E poco più tardi, soltanto la traversa di Martinez respinge l’eccellente parabola di un Colpani davvero ispirato. Messias, sulla fascia, fatica non poco, Gudmundsson è il solito degli ultimi tempi, Retegui vede palloni col contagocce e il resto è una condotta di gara alle soglie della perfezione di un Monza che, di fronte a un Genoa così scolorito, arriva al riposo col doppio vantaggio senza particolari brividi.

Centrocampo troppo lento e compassato, difesa tendente all’incerto, attacco senza mordente: insomma, ci si aggrappa alla speranza che, come spesso gli capita dopo gli intervalli, Gilardino riconsegni al campo un Genoa molto diverso.

Si riparte e finalmente comincia la partita del Grifone. Gilardino toglie Vogliacco, Frendrup e Strootman per dare spazio a Spence, Malinovskyi e Vitinha, passando di fatto al 4-3-3.

Rossoblu all’arrembaggio. Il Var pesca un fallo di mano in area di Marì: Feliciani concede il rigore. Sul dischetto, solito confronto Gudmundsson-Retegui, ognuno con un pallone: Badelj chiarische una volta ancora le gerarchie. Di Gregorio respinge, ma Albert è rapace e accorcia.

Una manciata di minuti dopo, Birindelli sfiora l’autogol, poi Vitinha fa esplodere il Ferraris con una traiettoria d’autore.

Il Genoa paga il grande sforzo per il recupero e il Monza torna in vantaggio con la zampata di Maldini, dopo un autentico ma inutile miracolo di Martinez un attimo prima.

Il convulso finale non cambia la sostanza. Bravo Monza. Il Genoa si rammarica per aver regalato un tempo. Ma la vita continua.

I VOTI DEL GRIFONE – Martinez 6.5; Vogliacco 5; Bani 5.5; De Winter 6; Sabelli 6; Frendrup 5.5; Badelj 6.5; Strootman 5.5; Messias 6; Retegui 6; Gudmundsson 6; Spence 6.5; Malinovskyi 6.5; Vitinha 6.5; Ekuban sv; Thorsby sv. All. Gilardino 6.