Però il gioco cresce

Addirittura 6 i punti persi negli ultimi minuti in questo inizio di campionato: il prezzo da pagare al noviziato. Ma adesso il gioco è migliore

Foto Tano Press Genoa Cfc

Le vittorie diventano pareggi, i pareggi si trasformano in sconfitte. Il Genoa allunga la serie dei suoi finali al veleno e così, dopo il profumo di trionfo svanito contro il Napoli, ecco la storia che si ripete anche a Udine. Senza dimenticare i due punti quasi in cassaforte a Torino e Lecce, volati via sulla coda di sfide che per il Grifone si stavano mettendo bene.

Questione fisica, questione mentale, “braccino” del tennista? Proprio no. Niente di tutto questo. Piuttosto, al di là della bravura degli avversari di turno, a togliere qualcosa come 6 punti in sole 4 partite ai rossoblu è principalmente la mancanza di malizia e di un pizzico di mestiere in più che in categoria, se li hai, ti ripagano in moneta sonante e che, invece, se non li hai, lo vedono proprio tutti, con effetti decisamente dolorosi.

E’ il caso di un Genoa che, gestendo meglio i finali in questione, in classifica sarebbe addirittura in zona Champions, a quota 14 punti, a navigare insieme alle big. Invece, i punti reali sono 8, neanche pochi per la verità, comunque un bottino che ti invita a dormire con un occhio aperto. Anche se, ad onor del vero, i problemi grossi, in questa prima parte di stagione, sembrano albergare altrove, non certo a Pegli. Genoa sciupone sul traguardo? All’apparenza sì, in realtà i tanti punti persi rappresentano e fotografano la crescita che la squadra sta compiendo, oggi in pieno processo di maturazione.

La consolazione, nel breve poca cosa ma in prospettiva garanzia non di scarso rilievo, è che da Torino, a Lecce, a Udine, questo Grifone dimostra di essere in crescita, di sviluppare una manovra in piena evoluzione. Insomma la squadra, pur facendo fatica a prendere in mano il comando del gioco, riesce a difendersi un po’ più alta e, soprattutto, a tenere in stato di allerta le difese altrui con ripartenze spesso letali, come ha vissuto l’Udinese sulla sua pelle domenica.

Dal Bluenergy Stadium, al di là dell’umore legato a episodi e risultato, il Grifone torna con una nuova conferma di avere in rosa almeno 16-17 titolari, conditio sine qua non per giocare l’intera gara a un certo livello.

Thorsby, Kutlu, De Winter, Haps rappresentano gente su cui si può contare. Mentre di Malinovskyi e Junior Messias già si sapeva. A proposito, entrambi adesso sono in grado di offrire maggiori garanzie fisiche e, seppur non ancora al top, fanno capire che con le loro qualità il Genoa potrà presto offrire qualche colore in più e di qualità sulla sua tavolozza.

Ora, davanti c’è quasi una settimana intera per preparare la partitissima col Milan, poi la sosta. Avanti Grifo! La strada è quella giusta.